Opstart Point: al via il primo progetto di aggregazione fra portali di crowdfunding, in Italia
«Giovanpaolo Arioldi, CEO di Opstart Point: Obiettivo? La leadership in Italia, così da poter dire la nostra anche in Europa»
In Italia sono 51 le società autorizzate all’equity crowdfunding, con un totale di capitali raccolti dalle piattaforme che, ad oggi, è superiore ai 419 milioni di euro. Vi è però una grossa frammentazione nel settore, considerato che il mercato è composto da pochi attori capitalizzati e da decine di piccolissime realtà. Senza dimenticare che, alla luce del nuovo regolamento europeo sul crowdfunding, tutti i portali dovranno sostenere spese per diverse decine di migliaia di euro, per adeguarsi alla normativa. Si va quindi verso la probabile chiusura di alcune di queste realtà, soprattutto se piccole. In questo contesto si inserisce però Opstart Point, il primo progetto di aggregazione fra players, del mercato del crowdinvesting, lanciato da Opstart (Opstart è il primo fintech hub nazionale e uno dei tre principali player sul mercato del crowdinvesting, in Italia). L’obiettivo? Sviluppare una forte presenza territoriale in Italia, così da affermarsi come leader nazionale e poter dire la propria anche all’estero, soprattutto in Europa.
«In questi anni, abbiamo visto nascere numerosi portali, validi e competenti, ma molti sono rimasti piccoli. Questo perché, allo stato attuale, è davvero difficile farsi strada nel settore del crowdfunding, soprattutto se non si è sufficientemente capitalizzati. Tutto ciò sarà ancor più vero quando entrerà in vigore il nuovo Regolamento Europeo, che aprirà le porte a competitor internazionali» ci dice Giovanpaolo Arioldi, CEO di Opstart. «Vogliamo fare squadra, insieme ad altre realtà valide e ambiziose, per poter raggiungere migliori risultati, mettendo da parte il campanilismo che spesso caratterizza le aziende italiane. Non a caso, i partner sono stati scelti perché hanno competenze di alto livello e verticalità su settori complementari al nostro, tutto ciò con l’obiettivo di diventare ancora più competitivi sul mercato» conclude Arioldi.
