Vincenzo Del Monaco: come il piatto diventa un’opera d’arte
«Chi è Vincenzo Del Monaco, l’artista che ha trasformato il piatto in uno spazio architettonico»
Per Vincenzo Del Monaco, «un piatto è come uno spazio urbano». Inizia da qui il percorso esplorativo dello scultore di Grottaglie (Ta) di un territorio inusuale per gli architetti, il tavolo. Grazie allo stimolante incontro con Andrea Berton nel 2012, oggi Del Monaco è il punto di riferimento per tutti gli chef che vogliono impreziosire la propria tavola con piatti e supporti che dialoghino con il cibo e la filosofia enogastronomica del ristorante.
Genesi di un piatto e processo creativo
Per Vincenzo Del Monaco, «un piatto è come uno spazio urbano. Si parte da un tema narrativo – ad esempio, un animale, come il toro – per poi filtrarlo attraverso delle linee. In questo, mi aiuta la mia formazione di progettista. Così, quando mi viene chiesto di realizzare un piatto, apro il cassetto della mia mente, dove custodisco i segni artistici o naturali che hanno colpito la mia immaginazione, e inizio a sviluppare delle superfici, come fossero dei processi architettonici. L’esperienza fatta con Fuksas mi aiuta anche quando devo pensare agli aspetti tecnici del tableware, come l’impilabilità, il passaggio in lavastoviglie, le dimensioni da avere in relazione alla tavola, la dimensione ultima da soddisfare. È lì che il concetto astratto viene a incontrare la materialità della location».
Tutto è iniziato con Andrea Berton, nel 2012. Con quell’incontro il processo creativo prima votato allo spazio urbano è stato traslato in una dimensione più intima, ma altrettanto focale. Lo chef ha aperto uno spazio di riflessione nuovo per Del Monaco. «Quando ha inaugurato il suo ristorante a Porta Nuova, Milano, mi ha indicato il parco di fronte al locale, in cui emergevano linee molto sinuose, simili a dune del deserto, costruite da Cino Zucchi, e mi ha detto: “Mi piacerebbe avere dei segnaposti simili”. Da lì è nata l’idea di mettere sempre in relazione l’oggetto e il paesaggio circostante».
La collaborazione con gli chef
La collaborazione con gli chef nasce nell’estate 2012, quando per la prima volta Vincenzo incontra lo stellato Andrea Berton in tour per la Puglia con sua moglie. Mentre alloggiava presso Masseria Bagnara Resort & Spa a Marina di Lizzano (Ta), ha visto alcuni pezzi della collezione sculture ceramiche di Del Monaco, che lo hanno spinto a visitarne la bottega. Da lì, la proposta di realizzare una selezione di oggetti per una “mise en place” stimolante e innovativa, che rispettasse anche negli oggetti lo stile millimetrico della cucina dello chef friulano. Uno dei pezzi più rappresentativi di questo sodalizio è il vassoio Il Lago di Garda progettato per il resort Il Sereno sull’omonimo sito lacustre, dove Berton prestava consulenza stagionale. «Andrea Berton è un vero architetto del cibo – spiega Del Monaco – lui progetta e focalizza ogni particolare, combinando il rapporto tra forma, proporzione e sezioni del supporto, filosofia che replica anche nelle sue preparazioni, come il suo ultimo dessert, un uovo dolce».

Quello è stato il punto di partenza che hanno portato Vincenzo Del Monaco a creare per stellati del calibro di Domingo Schingaro, chef dei Due Camini di Borgo Egnazia, a Savelletri di Fasano. Per questo tavolo Del Monaco ha esaltato le tematiche della pugliesità attraverso le texture irregolare della pietra tufacea. Per Schingaro ha realizzato il primo servizio di piatti “ricuciti”, sotto la regia di Pino Brescia (scenografo di Borgo Egnazia Hotel), che ha mirato a interpretare i valori della cultura povera pugliese. Da qui inizia una vera e propria collaborazione ma soprattutto grande intesa con Domingo Schingaro e tutta la sua brigata di cucina tra cui Nicola Iodice (maitre), Angelo Convertini (sous chef) e Tiziano Mita (pastry chef). Icona di questo idillio è il famoso vassoio Puglia, un supporto in legno sagomato che ricorda la forma geografica della Puglia e che ospita 6 contenitori (uno per ogni provincia) a cui appartiene una specialità tipica di ogni zona geografica.
Il successo del sodalizio tra gli chef e Vincenzo Del Monaco attirano l’attenzione di Andrea Ribaldone del ristorante I due Buoi ad Alessandria, ma non solo. A seguire negli anni sono state molte le collaborazioni con i professionisti della ristorazione tra cui citiamo gli stellati Felice Sgarra di Casa Sgarra a Trani (Bt), Angelo Sabatelli di Angelo Sabatelli Ristorante a Putignano (Ba), Antonio Zaccardi di Ristorante Pasha a Conversano (BA).
